aperto dal Martedì alla Domenica 17,00-20,00
LUNEDI’ CHIUSO
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La Chiesa, che non ha perso la sua consacrazione, è affidata alla pastorale dei Beni Culturali quale Polo espositivo del Museo Diocesano per mostre temporanee e attività culturali. In un mondo che ha difficoltà a comprendere il linguaggio biblico, liturgico, ecclesiale il Polo espositivo si pone come luogo sacro per un annuncio della missione della Chiesa attraverso il linguaggio comune a tutti: la cultura.
Culto e cultura hanno lo stesso etimo. Il legame culto-cultura è ovviamente postulato già dalla comune base lessicale che abbraccia in sé una semantica mobile, dato che il “coltivare” parte dal terreno da dissodare ma può ascendere fino ai sentieri d’altura della ricerca intellettuale che “coltiva” i vari settori del sapere.
Il nesso tra culto e cultura costituisce uno dei nodi antropologici fondamentali per identificare una civiltà e le sue interne evoluzioni.
Questo legame trova la sua radice nell’Incarnazione: Dio assume la natura umana nel suo Figlio Gesù, in un tempo preciso e in un contesto storico determinano assumendo la cultura di quel tempo e di quell’area geografica per annunziare il suo Vangelo.
Detta anche Chiesa del Purgatorio, la Chiesa di San Lorenzo fu eretta nella prima metà del Seicento, forse in sostituzione di una chiesetta precedente. Committenti furono i ricchi borghesi del quartiere, che la vollero particolarmente sfarzosa. I lavori si conclusero nel 1761. L’esterno è caratterizzato da una doppia scalinata e da un’alta facciata a due ordini, coronati da timpano. Il portale d’ingresso è formato da una coppia di colonne tortili accostate a pilastri con ai lati le figure allegoriche della Fede e della Carità. In alto il fastigio, troncato al centro, presenta un medaglione con la Vergine circondata da angeli. Nel secondo ordine campeggiano due statue di Santi cha fiancheggiano un’artistica finestra. Una torre campanaria completa il prospetto e contribuisce a slanciarlo ulteriormente. L’interno presenta una navata unica e denota che la chiesa è a "sala di predicazione". La navata è affiancata da quattro cappelle in cui si ammirano la Deposizione e il Crocifisso del Seicento, mentre la tela dell’abside rappresenta San Lorenzo. Le decorazioni a stucchi della navata sono di scuola serpottiana, mentre le statue, opera di Giuseppe e Giacomo Serpotta rappresentano le Virtù: l’amore, la semplicità, la carità, la prudenza, la giustizia, la religione, la fortezza, la mansuetudine. Notevoli sono anche i due confessionali secenteschi, resi un po’ macabri dai teschi, e la statua marmorea della Madonna della Melograna, attribuita alla scuola del Gagini. Squisita infine è la Cappella del Crocifisso, rivestita d’oro zecchino, opera dello scultore Pietro Carletto.